La realtà virtuale aumenta la qualità della vita dei malati: il progetto “Patient’s Dream” di Twiceout

Il CES 2022, la fiera dell’elettronica di consumo in corso di svolgimento a Las Vegas, conferma le potenzialità della tecnologia anche nell’ambito medico e non solo come strumento di “materiale” per gli interventi chirurgici, ma anche per il miglioramento dello stato psicofisico del malato.

In particolare la realtà virtuale può costituire una “terapia” per la gestione dello stress e del disagio psicologico causato da una pesante cura, ma anche per alleviare lo stato di agitazione per una sessione dal dentista. Infatti l’esperienza digitale coinvolge il paziente durante un trattamento grazie ad un’esperienza sensoriale piacevole e rassicurante, garantendo così un percorso terapeutico più propositivo. Il beneficio è contemporaneamente psicologico, visto che vengono attenuati i pensieri negativi dovuti proprio alla cura medica e c’è anche una migliore gestione delle reazioni al farmaco, grazie ad una migliore gestione dell’emotività.

Twiceout è stato precursore in questo “percorso wellness” con il progetto “The Patient Dream. Sognare di stare bene”, promosso dalla fondazione “Insieme contro il Cancro dell’Istituto Regina Elena di Roma. La sperimentazione, presentata al museo Maxxi di Roma e che ha avuto corso durante il 2019, ha visto utilizzare visori VR in grado di creare un alto assorbimento nell’ambiente virtuale durante le sessioni di chemioterapia a cui si sono sottoposte alcune donne malate di tumore alla mammella e all’ovaio.

La terapia medica, che permette un’altissima percentuale di sopravvivenza, è purtroppo accompagnata da forme di ansia e depressione che naturalmente hanno una forte incidenza sulla qualità della vita di chi vi si sottopone e che possono in qualche modo rallentare la piena efficacia.

Alle pazienti è stato così proposto l’utilizzo di un visore con diversi contenuti multimediali, di natura musicale, artistica o di action live, totalmente immersivi ed in grado di allontanare la mente dall’ambito ospedaliero. I visori, messi a disposizione da Twiceout, avevano video precaricati, scelti poi dal paziente, garantendo una visione continua di almeno due ore e tutto senza bisogno di una rete wi-fi.

Questo sito prevede l‘utilizzo di cookie. Continuando a navigare si considera accettato il loro utilizzo. Ulteriori informazioniOK